Paolo ha da sempre avuto il desiderio di studiare e approfondire quei campi del sapere capaci di gettare una luce sull’umano. Ha così integrato la sua formazione universitaria con i percorsi di laurea in scienze religiose. Scopriamo la sua esperienza.

Potresti descrivere il tuo percorso?

Fin da quando ero un liceale avevo il desiderio di studiare quelle discipline che avrebbero in qualche modo gettato un barlume di luce sull’uomo e sulla sua esistenza, spinto e motivato anche dalle splendide lezioni dell’allora mio professore di Storia e Filosofia, prof. Franco Martina. Così, dopo le scuole superiori, ho conseguito la laurea triennale e magistrale in Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma, per poi proseguire gli studi con un Master in Studi Avanzati in Filosofia presso l’Universidad di Salamanca in Spagna. Per i miei interessi, anche universitari, che riguardavano l’arte e il cinema, ho voluto proseguire con un Diploma Accademico in Regia Cinematografica a Madrid, concluso con un anno di stage a New York. Questo mi ha permesso di poter realizzare alcuni progetti cinematografici, con piccole (e grandi) soddisfazioni.
Ma il mio originario progetto liceale non era concluso, perciò ho continuato gli studi presso l’ISSRM di Lecce ottenendo finalmente il titolo magistrale in Scienze Religiose. Chissà, magari in futuro continuerò nel mio intento approfondendo qualche altro campo del genere umano.

Dov’è oggi il tuo progetto professionale e di vita?

È ancora in fieri. Credo di aver gettato le basi, ma ancora c’è qualcosa da sistemare. Innanzitutto il precariato che, purtroppo, mi tiene lontano da casa e non mi permette di poter fare tanti progetti a lungo termine e di questo, di conseguenza, ne risentono soprattutto la famiglia e gli affetti. Nonostante tutto, un passo importante è stato fatto nel settembre 2021: il matrimonio con Elisa, che ad oggi rappresenta il “successo” più importante (e più bello) della mia vita.

In che cosa la formazione ricevuta dall’ISSRM “don Tonino Bello” è stata essenziale nel tuo percorso professionale?

Come detto prima, lo studio della Teologia e religione cristiana, in tutta la sua profondità e bellezza, ha rappresentato un momento essenziale per la mia formazione culturale, ampliando la mia conoscenza sull’uomo nel suo rapporto con la ragione e con il trascendente. Esso ha dato seguito agli studi in Filosofia e allargato i miei orizzonti. Inoltre, mi ha dato coscienza di quanto poco conosciamo la nostra religione, continuamente bistrattata e relegata a meri riti esteriori o a stravaganti credenze surreali. Infatti è proprio questo che cerco di trasmettere ai miei alunni, facendo loro scoprire la ricchezza, la complessità ma, allo stesso tempo, la semplicità del messaggio cristiano.

In cosa la tua formazione è stata innovativa secondo te?

Non penso ci sia stato qualcosa di particolarmente innovativo nella mia formazione. Certamente ho avuto la fortuna di poter intraprendere più percorsi di studio, in ambiti distinti ma legati tra loro, che mi hanno arricchito molto e dato una visione più ampia delle varie problematiche umane ed esistenziali. Inoltre, l’averlo fatto in città e nazioni diverse è stato un dono e una importante fonte di crescita e di apprendimento. Fattori, questi, che personalmente ritengo essenziali nel mio percorso di credente; dopotutto la fede va interrogata e indagata continuamente, e per questo c’è bisogno di tanti stimoli.