Antonio ha completato il percorso di studi presso l’ISSRM “don Tonino Bello” conseguendo il titolo di licenza in scienze religiose con indirizzo didattico-pedagogico. Condivide con noi la sua esperienza.

Come sei approdato al ciclo di studi in scienze religiose?

Mi chiamo Antonio Cirfeta, ho 28 anni ed ho frequentato l’ISSR di Lecce “don Tonino Bello” dove ho conseguito il baccalaureato in scienze religiose (laurea triennale) e la licenza in scienze religiose con indirizzo didattico-pedagogico (laurea magistrale). Il mio cammino presso l’ISSR giunge a completamento del mio discernimento e del percorso universitario in filosofia presso l’Università del Salento. In me vi è sempre stato un desiderio di conoscenza e di senso della mia esperienza religiosa, che nasce da un bisogno, che credo sia insito nell’esistenza umana di ogni singolo, di ricercare la Verità.

In cosa il percorso di studi in scienze religiose ha arricchito e completato la tua formazione?

Il piano di studi, ben articolato e di spessore, ha permesso una mia ulteriore formazione, che tiene conto più che della conoscenza, dell’interiorizzazione e dell’integrazione di essa con il vissuto personale. In particolar modo, lo studio della Sacra Scrittura, e tutto ciò che afferisce all’esperienza religiosa, che interroga l’uomo e così come ribadisce la Gaudium et Spes, l’importanza delle scienze umane che insieme allo studio teologico, rendono più umano l’uomo. Dunque l’escatologia, l’interrogarsi sul senso ultimo delle cose, ma ancora l’antropologia teologica, la psicologia della religione e la teologia delle religioni, per citare alcuni fra i corsi, mi hanno permesso di allargare la mia prospettiva sul mondo.

Cosa diresti a un giovane per presentargli il percorso di studi in Scienze religiose?

Il percorso di studi proposto dall’offerta formativa dell’ISSR è un metodo di vita, che permette all’io di scavare in sé e anelare continuamente alla Verità, non con una teologia chiusa in se stessa, ma con un orizzonte aperto verso l’altro, pur permettendo di conoscere nelle particolarità disciplinari il Dio-uomo che si rende presente agli uomini con parole umane.